Il salto sul box è un lavoro per un atleta, o comunque persona in buono stato di forma, tendenzialmente facile.
Velocemente si può arrivare a saltare in poche settimane più di un metro senza alcuna difficoltà.
In preparazione atletica la visione di questo esercizio deve essere però decisamente diversa se ne vogliamo sfruttare appieno la sua funzionalità.
Un atleta dovrà lavorare su una potenza di stacco, accellerando da un angolazione precisa delle gambe, che è quella che meccanicamente è piu’ presente nei gesti sport specifici : uno stacco per un colpo di testa, una stoppata sotto canesto o un muro a rete, giusto per fare degli esempi banali.
Cerchiamo quindi di lavorare il salto non amplificando in maniera estrema il caricamento di esso, ma rendiamo tutto piu’ complesso partendo da un angolo che rispecchi le meccaniche della azione riportata nella sport specificità.
Nella stragrande maggioranza degli sport la potenza di decellerazione è importante quanto se non di più la potenza di accelerazione e di stacco.
Pensate a quanto sia importante ai giocatori di campo, dove i cambi di direzione servono a mangiare tempi di gioco e creare ad esempio superiorità numerica. Se andiamo a vedere la meccanica di corsa di grandissimi calciatori come Ronaldo (R9 per favore ), Messi, Mbappe e tanti altri… la loro qualità di non perdere velocità durante i cambi di direzione è dovuta a una potenza di decellerazione e accelerazione eccezionale; si scatta velocemente, si cambia direzione o si stoppa il movimento altrettanto velocemente.
Come sviluppare qualità di decellerazione saltando sul box quindi? Saltando ad un altezza consona alle nostre capacità, e concentrandosi di avere un atterraggio sul box che sia formativo per lo sviluppo della qualità che stiamo ricercando.
Capirlo è semplice. Se saltando non riusciamo ad attutire, ad ammortizzare l’ atterraggio, provocando un rumore secco e colpendo praticamente il box, quella determinata altezza e troppo elevata per noi.
Se invece riusciamo a ammortizzare al massimo l’ atterraggio rendendo l’ esercizio fluido dall’ inizio alla fine, quella è l’ altezza giusta al momento per noi, e da la si può optare per aumentare la difficoltà dell’esercizio aumentando l’ altezza del box.
Consiglio sempre di lavorare l’ esercizio per poche ripetizioni ed un buon numero di serie, concentrandosi quindi a non perdere capacità di contrazione, 3-5 rep x 5-6 serie puo’ essere un idea.